Empatia, intimità e sessualità
L’empatia nelle relazioni d’amore
L’empatia è la capacità di entrare in sintonia e in risonanza con gli stati emotivo-affettivi dell’altro. Provare empatia non vuol dire identificarsi totalmente con l’altro ma essere disponibili ad utilizzare il proprio sistema emotivo e di pensiero, per comunicare con l’altro.
L’empatia è un modo di comunicare nel quale il soggetto mette in secondo piano il proprio modo di percepire la realtà per cercare di far spazio alle esperienze e alle percezioni dell’altro, liberandosi però dai propri filtri interpretativi, entrando nell’intimità dell’altra persona senza emettere giudizio.
L’empatia nelle relazioni amorose è fondamentale, facilita il coinvolgimento, la crescita reciproca e permette di risolvere incomprensioni e futili liti. È proprio la capacità di ascoltare che tiene unite le coppie, la comunicazione empatica è alla base della costruzione di una salda unione.
Potersi permettere di empatizzare con il partner significa però essere in grado di calmare le proprie reazioni al punto da essere abbastanza comprensivo dei sentimenti della persona amata. Essere in grado di calmare sé stessi, significa conoscersi, essere in ascolto dei propri bisogni e delle proprie necessità, sentire che è possibili esprimerli liberamente, sapersi calmare. In poche parole, significa essere differenziati.
La differenziazione e l’intimità
Schnarch definisce la differenziazione come “… la vostra capacità di mantenere il senso del Sé quando siete emotivamente e/o fisicamente vicino agli altri – specialmente quando essi diventano importanti per noi”. La differenziazione comporta l’equilibrio fra 2 forze vitali basilari: la spinta all’individualità e la spinta alla relazionalità. È l’abilità di stare in contatto con un altro senza rischiare di sentirsi divorati; implica il restare ciò che si è mentre si sta vicini alle persone importanti.
Un sé differenziato è solido ma permeabile; permette di proseguire con il proprio sviluppo personale rimanendo interessati alla felicità e al benessere del proprio partner.
L’intimità è un processo mediante il quale due persone si scambiano sentimenti, pensieri e azioni e sviluppano nel tempo la capacità di condividere dolori e la paura di essere feriti, nel rispetto reciproco. È un processo personale del confrontarsi con sé stessi e contemporaneamente aprirsi al proprio partner.
Istintivamente vogliamo qualcuno che ci faccia sentire accettati e apprezzati e abbiamo assegnato l’etichetta “intimità” a ciò che vogliamo (accettazione e apertura reciproca) mentre teniamo lontana la vera intimità.
Esistono, infatti, due tipi di intimità: nell’intimità confermata dall’altro ci si aspetta accettazione, empatia, conferma o reciproca rivelazione dal proprio partner. Nell’intimità autoconvalidata, invece la persona mantiene il senso di identità e di autostima quando si rivela, si convalida da sola anche se il partner non lo fa, non c’è aspettativa di accettazione o di reciprocità.
La comunicazione nella coppia
Confondiamo spesso la “buona comunicazione” con l’essere compresi nel modo in cui vogliamo e con l’ottenere la risposta che ci aspettiamo.
Se volete o siete in grado di mostrare voi stessi “come siete” e di chiamare le cose come le vedete è meno probabile che il vostro partner vi metta a tacere perché non state chiedendo niente in cambio, soltanto la possibilità di dire quello che sentite.
Si ricollega al discorso dell’intimità autoconfermata: se non mi aspetto che l’altro per forza mi convalidi, se non mi aspetto che l’altro per forza comprenda ciò che voglio dire e mi dia la risposta di cui io ho bisogno, potrò essere libero di mostrarmi (e quindi dire) ciò che sento o dire ciò di cui ho bisogno.
La maggior parte delle coppie in quest’epoca dialoga molto poco e quasi mai su se stessa. Una coppia che investe nella relazione e nel dialogo è una coppia che investe su di sé e sul suo futuro.
“Comunicare significa raccontarsi cosa avviene nel quotidiano, accedere ai ricordi della vita da ragazzi e ascoltare attivamente le storie degli altri e proiettarsi nel futuro” (Telfner).
È necessario mantenere una COMUNICAZIONE ATTIVA all’interno di una relazione. Alcuni esempi di comunicazione attiva sono:
- Essere curiosi dell’altro, chiedere come sta, interessarsi ai suoi pensieri e desideri, non darlo per scontato;
- Ragionare su quali aspetti positivi ogni partner apporta al rapporto e quali momenti di crisi il rapporto abbia passato;
- Chiedersi come migliorare la coppia;
- Sapere cosa spaventa il partner del futuro o cosa rimpiange del passato;
- Tramutare il rancore in parole per chiarirsi ed esplicitare (a se stessi per primo) le proprie emozioni;
- Mantenere una progettualità di coppia, darsi obiettivi piccoli ma anche impegnativi.
La sessualità e il desiderio sessuale
“Quando le cose non funzionano bene in camera da letto, non funzionano bene neanche in soggiorno” (William Howell Masters). La consapevolezza e la conoscenza di noi stessi è un fattore importante che permette di avere un’armonia sul piano emotivo e dei sentimenti, come una buona intesa sul piano fisico e sessuale. Una buona comunicazione permette di mantenere una buona intimità e quindi di avere una sessualità appagante e arricchente.
La credenza degli ultimi anni che il sesso sia una funzione naturale ha rinforzato l’idea (erronea) che il buon sesso si verifica casualmente; ovvero che tra persone che si vogliono bene il buon sesso avvenga naturalmente. Considerare il desiderio sessuale come “appetito naturale” maschera la complessità e incoraggia le persone a vedersi difettose.
Il desiderio sessuale umano è la forma più complessa di motivazione sessuale. È una combinazione di programmazione genetica e di variabili legate all’esperienza di vita. Il desiderio sessuale:
- È parte del nostro sistema di comunicazione interpersonale
- Riflette in parte il nostro desiderio di un legame di coppia
- Esprime la nostra capacità di intimità
- Include l’intensità e la profondità del nostro coinvolgimento nell’attività sessuale
- Desiderio sessuale e soddisfazione sono determinati dalla cultura. La società modella ciò che ci stimola e come noi sperimentiamo il nostro desiderio.
Se volete mantenere vivo nel vostro rapporto il desiderio sessuale, e di conseguenza l’intimità, la vostra differenziazione deve tenere il passo con l’importanza crescente del vostro partner.
La sessualità ai giorni d’oggi
Il modo in cui si vive la sessualità è da sempre influenzato dal contesto storico e culturale del momento.
Ad oggi, la sessualità è innegabilmente influenzata e viziata dagli stereotipi mediatici caratterizzati da spregiudicatezza e seduzione che troppo poco spazio lasciano all’immaginazione, alla scoperta dell’altro, all’ascolto dei propri reali desideri. Un’epoca in cui siamo bombardati da immagine sessualizzate, in cui il sesso è diventato il punto di partenza di ogni relazione ma anche l’aspetto centrale.
Viviamo in un mondo in cui si dà grande risalto al sesso, alla sessualità, alla presenza e alla prestanza fisica. Il fatto è che tutto questo avviene da un punto di vista quasi esclusivamente “visivo”.
Oggi, vi è una spasmodica attenzione al corpo, al suo aspetto esteriore, alla sua apparenza. I giornali sono pieni di consigli per “sembrare” più alte, più magre e slanciate, oppure più muscolosi, asciutti e dotati. Un termine usatissimo è “effetto”: effetto lifting, effetto bagnato, effetto nudo etc. Quella che conta è l’impressione che si dà. Non il come ci si sente davvero.
Coltivare la propria sessualità
L’empatia sessuale, se così la si vuol chiamare, può esserci là dove si sia creato prima lo spazio “mentale” per mettere da parte pregiudizi e stereotipi sulla sessualità, riconoscere i propri reali desideri per essere in grado, di conseguenza, di comunicarli e comprendere quelli dell’altro.
La capacità di percepire a pieno la propria sessualità è la capacità di vivere a pieno se stessi, di stare nella propria pelle e nel proprio corpo al meglio, di muoversi nel mondo e attraversare le esperienze della vita con la consapevole percezione di sé, della propria fisicità e delle azioni che si compiono, senza limiti, restrizioni o pregiudizi.
Per potenziare la propria sessualità è necessario sentire e vivere il corpo, attraverso le sue sensazioni e il godimento delle sensazioni.
La cultura sessuale attuale, che punta tutto sull’esteriorità, sulla fisicità, a discapito della conoscenza di se stessi, fa sentire invasi dal senso di inadeguatezza: l’unico rimedio a questo punto sembrerebbe giocare la propria gara disperata cercando un nuovo sorprendente effetto visivo. C’è l’immagine di cui occuparsi e si pensa che l’immagine sia quella che colpisce più direttamente le altre persone, e quindi è dalla cura dell’immagine che ci si sente rassicurati o meglio si crede di sentirsi rassicurati, rispetto al giudizio degli altri.
La sessualità supera invece la pura apparenza dell’immagine: coltivarla significa prendere pieno possesso delle proprie sensazioni corporee, oltre che dell’apparenza. Significa avere un corpo e goderselo, non solo accanirsi su di esso perché sia in un modo piuttosto che in un altro, ma viverlo come lo strumento, il mezzo attraverso il quale rendiamo la nostra esistenza completamente piena, concreta, appagante.
Attraverso una cura amorevole della propria sessualità (che poi è cura amorevole di se stessi) si raggiungono il fascino autentico, ci si riappropria della propria naturale capacità di attrarre e di sedurre.
Valorizzare il proprio percorso di crescita, la propria differenziazione, un’intimità autoconfermata, quindi la propria sessualità, permette di aumentare e preservare l’autostima, fa superare l’insicurezza e permette di fare sesso in modo spontaneo, naturale, soddisfacente, liberandosi da blocchi di antica data e da blocchi legati al rapporto con il partner attuale.
È lo sviluppo personale che permette di mantenere vivo il sesso e l’intimità. Non ci possiamo aspettare che l’erotismo sia continuativo nel tempo ma dobbiamo accettare che in alcuni momenti sarà presente, a volte imperioso, in altri sparirà e lavorare attivamente perché riviva nuovamente.
Se senti che qualcosa nella tua vit di coppia non funziona come dovrebbe, se senti che la comunicazione con il tuo partner è sempre più difficile, informati per effettuare un primo colloquio (qui puoi trovare informazioni su cosa sia una terapia di coppia), potrai così analizzare insieme a un esperto cosa sta accadendo e qual è il percorso più adatto.
Se vuoi prendere appuntamento con me, puoi chiamare il numero 340.711.63.23, inviare una mail a info@marescalaura.it oppure compilare il form.
Bibliografia suggerita
- Rifelli Giorgio, Rifelli Gabriella “Impotenza maschile, femminile e di coppia”. Scione Editore Roma, 2010.
- D. Schnarch, “La passione del matrimonio. Sesso e intimità nelle relazioni d’amore”, Raffaello Cortina Editore, 2001
- Telfner, U. “La manutenzione dell’amore”, 2015, ed. Castelvecchi
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