Dott.ssa Laura Maresca

Ansia, paura, panico, epidemia: il coronavirus

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La paura del contagio e di un’epidemia sono paure antiche e fortemente radicate nell’essere umano: praticamente sono parte integrante della nostra psiche, dopotutto siamo “figli” di tutte quelle persone che grazie alla paura si sono salvate da epidemie, pandemie e altro.
Purtroppo, la pandemia causata dal Covid-19 ci ha costretto a convivere con una serie di paure.

La paura è un’emozione potente ed utile, ha lo scopo di mantenerci in vita e di portare avanti la specie umana; ci permette di prevenire i pericoli e quindi di evitarli. Ma funziona bene quando la paura è proporzionata al pericolo, se diventa eccessiva rispetto ai rischi si trasforma in panico e diventa pericolosa in quanto rischia di danneggiarci.

Il coronavirus rappresenta una minaccia invisibile che ci fa sentire indifesi , che mina profondamente la nostra sicurezza, che scatena paure e ansie normali ma anche panico che porta a comportamenti irrazionali.

La paura, normale in situazioni di emergenza del genere, è in questo caso ampiamente amplificata dalla diffusione velocissima delle notizie, spesso parziali, a volte addirittura false nonché contraddittorie che circolano online e sue social.

Inoltre, le necessarie misure assunte di quarantena e blocco delle attività ci fanno sentire isolati e soli, accentuando tutte le sensazioni di ansia e di depressione. La sensazione di essere bloccati, di essere in trappola, essendo confinati, non deve essere trascurata. Ci è stato chiesto di rimanere chiusi in casa, certo la nostra casa, un ambiente che percepiamo confortevole e sicuro. Ma forse, per il nostro inconscio, non è così: comunque ci si sente in trappola, bloccati, si perde la sensazione di sicurezza e ci si sente in pericolo. L’improvviso cambio delle nostre abitudini ci fa sentire spaesati, confusi, senza un obiettivo.

Nella nostra società, occidentale e moderna, la paura del contagio è stata fino ad oggi lontana, relegata ad altre epoche o ad altri posti e quindi non siamo abituati ad affrontarla. Questo rischia di trasformare la paura in panico e angoscia. E le reazioni all’angoscia, forti, irrazionali, imprevedibili, non è detto che siano consapevoli. Alcuni sentono ciò che provano, riescono ad ascoltarsi e a dargli un senso e un giusto spazio di espressione, altri, non capaci di fare introspezione, agiscono e basta, con comportamenti non adeguati e a volte anche pericolosi per sé e per gli altri.

In questo momento, cosa possiamo fare per aiutarci a non cedere alle paure irrazionali?

Vediamo alcuni semplici suggerimenti:

Alla fine di tutto questo periodo, quando finalmente tonerà la nostra primavera, una volta superata questa situazione, magari avremmo fatto tesoro di alcune cose che questo confinamento obbligato ci avrà insegnato.

Mi auguro che, in questo periodo, avremmo rimesso le cose nella giusta prospettiva, avremmo ridato il giusto valore al tempo, avremmo imparato a stare più calmi, avremmo riscoperto il dono della pazienza e dell’attesa, avremmo recuperato uno stile di vita più naturale e sostenibile.

Mi auguro, soprattutto, che non daremo più per scontato le nostre relazioni interpersonali e sociali, quegli abbracci, quei baci, quegli incontri che tanto ci mancano adesso.

Se vuoi prendere appuntamento con me, puoi chiamare il numero 340.711.63.23, inviare una mail a info@marescalaura.it oppure compilare il form

In linea con la situazione di emergenza psicologica attuale, è possibile svolgere i colloqui tramite Skype (il primo colloquio è gratuito)

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